Il Bonus Ristrutturazione, previsto dall’articolo 16-bis del TUIR, offre una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per interventi di riqualificazione, ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio.
L’incentivo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025 per gli interventi sulle abitazioni principali, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Per seconde e terze case, la detrazione attuale è del 36%, ma dal 2026 scenderà al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le seconde case.
L’importo massimo detraibile è di 48.000 euro, suddiviso in 10 quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui viene sostenuta la spesa.
Le regole da seguire
Interventi agevolabili:
- Manutenzione straordinaria: modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, come la realizzazione e miglioramento dei servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale o tipologia di infisso.
- Restauro e risanamento conservativo: interventi mirati a conservare l’edificio e assicurarne la funzionalità, come il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione e la prevenzione di situazioni di degrado.
- Ristrutturazione edilizia: interventi rivolti a trasformare un fabbricato mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
Beneficiari:
Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), residenti o meno nel territorio dello Stato. In particolare, ne hanno diritto:
- i proprietari o nudi proprietari;
- i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- i locatari o comodatari;
- i soci di cooperative divise e indivise;
- i soci delle società semplici;
- gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.
Adempimenti necessari:
- Invio della comunicazione all’ENEA per gli interventi che comportano risparmio energetico;
- Pagamenti tramite bonifico bancario o postale “parlante”, da cui risultino la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento;
- Conservazione ed esibizione, su richiesta degli uffici, dei documenti relativi agli interventi realizzati.
Bonus ristrutturazione anche per le future abitazioni
Come ha chiarito recentemente il Dott. Marco Zandonà, Direttore Politiche Fiscali dell’ANCE, nell’ambito della rubrica de NT+ Enti Locali&Edilizia – Il Sole 24 Ore.Chi, sta acquistando la propria futura abitazione principale può usufruire del Bonus Ristrutturazione del 50% anche prima di completare l’acquisto definitivo.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, per accedere all’agevolazione è necessario che, prima dell’inizio dei lavori, sia stato stipulato e registrato un contratto preliminare di compravendita e che il promissario acquirente sia stato immesso nel possesso dell’immobile.
Questo significa che, anche se il rogito avverrà successivamente, sarà comunque possibile beneficiare della detrazione sulle spese di ristrutturazione, a patto che siano soddisfatte queste condizioni. Non è richiesto il consenso scritto del venditore, ma è sufficiente la consegna delle chiavi e l’effettivo possesso dell’immobile per poter avviare i lavori e ottenere il bonus.
Per una guida completa e aggiornamenti sulle novità del Bonus Ristrutturazioni 2025, è consigliabile consultare le fonti ufficiali o rivolgersi a professionisti del settore.